Mazal Tov! Il matrimonio ebraico

Un viaggio all’interno del matrimonio ebraico attraverso la storia dei suoi affascinanti riti sospesi tra passato e presente.

E’ quello che propone Mazal Tov! Il matrimonio ebraico, l’incontro in programma per venerdì 29 aprile alle 9.30 nell’auditorium del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per le scienze del Matrimonio e della Famiglia.

L’incontro, organizzato dal Jp2 in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah,  prende le mosse dalla mostra  allestita nel 2021 presso il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara e curata da Sharon Reichel Amedeo Spagnoletto, di cui è stata presentata in anteprima il sito internet che la traspone in digitale.

Dall 29 aprile, dunque, un viaggio virtuale permette di rivivere e visitare l’esposizione dedicata alla storia, ai riti e ai costumi antichi e contemporanei del matrimonio ebraico. Oltre ad un virtual tour, sul sito mazaltov.meis.museum si potranno approfondire i diversi aspetti del matrimonio religioso (come la Ketubbah, il contratto di nozze riccamente decorato nato per tutelare la sposa o la simbolica rottura del bicchiere), vedere alcuni filmati inediti, accedere ad una photogallery dedicata ai matrimoni degli ebrei italiani dalla fine dell’800 ad oggi e molto altro.

La mostra virtuale approfondisce uno dei momenti cruciali della vita ebraica facendo dialogare tradizioni del passato e usi moderni, arte contemporanea e oggetti di famiglia e costruendo un percorso originale contraddistinto da uno spirito gioioso e pieno di speranza.

“Dopo aver ospitato la scorsa estate così tanti visitatori pieni di interesse e curiosità – spiega Amedeo Spagnoletto, direttore del Museo  – abbiamo deciso di rendere ‘Mazal Tov!’, una mostra virtuale e permanente destinata a tutti: da chi vuole scoprire di più sui riti e le tradizioni dopo aver letto un libro o visto un film, agli studenti che vogliono avere una piattaforma dalla quale partire per le proprie ricerche fino a chi voleva vederla dal vivo ma non ci è riuscito!”.

All’incontro, coordinato dalla vicepreside del Jp2 Milena Santerini, sono intervenuti – oltre ai curatori – anche il preside del Jp2 Philippe Bordeyne, il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, la Presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello e il vescovo di Frosinone Ambrogio Spreafico.

“Conoscere il mondo ebraico e i suoi riti così profondi e ricchi di significato spirituale è indispensabile, in particolare per i cristiani, per rafforzare le ragioni di un’amicizia che va sempre coltivata” spiega Santerini, che è anche Coordinatrice Nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

“La mostra – aggiungono Reichel e Spagnoletto – racchiude in sé il passato e il presente, riti millenari e pratiche moderne”.

“Mazal Tov” significa “congratulazioni” ma è anche l’augurio che un momento di grande gioia come il matrimonio possa illuminare e condurre a capire più in profondità le grandi verità della vita. Un messaggio di gioia e di speranza nel futuro che ebrei e cristiani possono comunicare insieme.


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