Papa Francesco: “Giuseppe ci insegna ad essere padri”

“Da sempre ho coltivato cuna devozione speciale nei confronti di san Giuseppe, perché credo che la sua figura rappresenti, in maniera bella e speciale, che cosa dovrebbe essere la fede cristiana per ciascuno di noi. Se Maria è colei che ha dato al mondo il Verbo fatto carne, Giuseppe è colui che lo ha difeso, che lo ha protetto, che lo ha nutrito, che lo ha fatto crescere. In lui potremmo dire c’è l’uomo dei tempi difficili, l’uomo che sa prendersi la responsabilità. Giuseppe è l’uomo concreto, cioè l’uomo che affronta i problemi con estrema praticità, e davanti alle difficoltà e agli ostacoli, egli non assume mai la posizione del vittimismo. Si mette invece sempre nella prospettiva di reagire, di corrispondere, di fidarsi di Dio e di trovare una soluzione in maniera creativa”.

Così papa Francesco parla della figura di san Giuseppe nell’intervista pubblicata sull’Osservatore Romano 13 gennaio 2022.

Realizzata dal direttore Andrea Monda insieme ad Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale di Vatican Media, l’intervista – all’indomani della chiusura dell’anno dedicato a San Giuseppe – riflette sulla paternità al tempo del Covid.

“Gesù dice che Dio è Padre, e non può lasciarci indifferenti questa affermazione, specie pensando a quella che è stata la sua personale esperienza umana di paternità. Ciò sta a significare che Giuseppe ha fatto talmente tanto bene il padre fino al punto che Gesù trova nell’amore e nella paternità di quest’uomo il riferimento più bello da dare a Dio. Potremmo dire che i figli di oggi che diventeranno i padri di domani dovrebbero domandarsi quali padri hanno avuto e che padri vogliono diventare”.

“Credo che dovremmo avere il coraggio di dire – afferma papa Francesco in un altro passaggio dell’intervista – che la Chiesa non dovrebbe essere solo materna ma anche paterna. È chiamata cioè a esercitare un ministero paterno non paternalistico.  E quando dico che la Chiesa deve recuperare questo aspetto paterno mi riferisco proprio alla capacità tutta paterna di mettere i figli in condizione di prendersi le proprie responsabilità, di esercitare la propria libertà, di fare delle scelte. Se da una parte la misericordia ci sana, ci guarisce, ci consola, ci incoraggia, dall’altra parte l’amore di Dio non si limita semplicemente a perdonare, a guarire, ma l’amore di Dio ci spinge a prendere delle decisioni, a prendere il largo”.

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