Il Jp2 in Benin, intervista al vicepreside Téophile Akoha
“Il Giovanni Paolo II nasce a Cotonou nel 1997 come fonte di riflessione sull’amore, il matrimonio e la famiglia in Africa”.
Così vicepreside Téophile Akoha racconta la sezione dell’Istituto Jp2 in Benin, che si appresta a celebrare il suo primo Giubileo: occasione che ha visto anche una visita nella sede centrale da parte del vicecancelliere Roger Houngbédji, arcivescovo metropolita di Cotonou.
“Fondando l’Istituto a Cotonou – spiega Akoha – papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto il valore importante della famiglia e della vita in Africa”.
“L’Istituto – prosegue il vicepreside – ha l’obiettivo di potenziare questi valori e fare della famiglia una piccola chiesa e la cellula della società. Facciamo di tutto per mantenere questo legame tra la persona e l’amore, tra l’amore e il matrimonio, fra il matrimonio e la famiglia e tra la famiglia e la vita”.
Quale è la principale emergenza della famiglia in Africa?
“E’ la fratellanza, di cui parla proprio la Fratelli tutti. In Africa abbiamo questa peculiarità, di vivere una grande fraternità, ma solo all’interno di legami di sangue, di religione, di etnia. La nostra missione è quella di allargare la dimensione della fratellanza perché tutta l’Africa diventi un popolo in Dio, una fraternità aperta, in cui ciascuno dà la mano all’altro per poter andare avanti verso una civiltà di amore e di comunione”.
A chi si rivolge principalmente il Jp2 a Cotonou?
“A tutti coloro che hanno il desiderio di poter sviluppare i temi della persona, della famiglia, del matrimonio, dell’educazione. Siamo aperti a laici, religiosi, sacerdoti, ma anche ai protestanti e ai musulmani. Abbiamo studenti di tutte le religioni, ed è molto bello che le religioni possano essere messe in dialogo per la causa della persona, della famiglia e della vita”.
Quindi in Africa il Jp2 sperimenta anche l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
“Il dialogo interreligioso e l’ecumenismo attorno alla famiglia, sì. Perché se condividiamo questi valori possiamo andare al di là della violenza, e gestire l’Africa nella prospettiva dell’amore e della comunione per lo sviluppo di cui il continente ha bisogno”.
(a cura di Arnaldo Casali)
LA VISITA DEL VICECANCELLIERE NELLA SEDE CENTRALE
LA SEZIONE DI COTONOU DEL JP2 CELEBRA 25 ANNI DI ATTIVITA’