Franciscus 2013-2025
Anticipiamo il testo scritto dal direttore editoriale Gilfredo Marengo che sarà pubblicato sul prossimo numero sulla rivista dell’Istituto Jp2 “Anthropotes”.
di Gilfredo Marengo
Nel decimo anniversario della pubblicazione di Evangelii gaudium, documento programmatico del pontificato di Papa Francesco, questa rivista ha offerto un numero monografico dal titolo Gioia e fraternità: i semi e i primi frutti del pontificato di Francesco.
Gioia e fraternità hanno rappresentato un costante leit-motiv del ministero di Francesco e con lieto stupore le abbiano viste echeggiate nei modi con i quali i cristiani e tanti altri nostri fratelli hanno guardato in questi giorni alla sua morte e lo hanno accompagnato all’abbraccio definitivo con Colui per il quale ha donato tutta la sua esistenza.
L’esperienza vissuta dalla mattina del 21 aprile scorso – universalmente condivisa in ogni parte del mondo – può essere ben ricondotta a quanto Francesco scriveva in Evangelii gaudium:
«La nuova Gerusalemme, la Città santa (cfr. Ap 21,2-4), è la meta verso cui è incamminata l’intera umanità. È interessante che la rivelazione ci dica che la pienezza dell’umanità e della storia si realizza in una città. Abbiamo bisogno di riconoscere la città a partire da uno sguardo contemplativo, ossia uno sguardo di fede che scopra quel Dio che abita nelle sue case, nelle sue strade, nelle sue piazze. La presenza di Dio accompagna la ricerca sincera che persone e gruppi compiono per trovare appoggio e senso alla loro vita. Egli vive tra i cittadini promuovendo la solidarietà, la fraternità, il desiderio di bene, di verità, di giustizia. Questa presenza non deve essere fabbricata, ma scoperta, svelata. Dio non si nasconde a coloro che lo cercano con cuore sincero, sebbene lo facciano a tentoni, in modo impreciso e diffuso» (Evangelii gaudium, 71).
Se l’arco di un pontificato si chiude, rimane quanto mai vivo il desiderio di onorarne la memoria nel costante impegno a riconoscere e scoprire sempre nuova la presenza di Dio nella città degli uomini.
Per accompagnare e nutrire tale impegno la Nostra rivista offre intanto due preziosi contributi di Pierangelo Sequeri e Philippe Bordeyne, pubblicati sul quotidiano Avvenire il giorno 27 aprile e che ringraziamo per averne permesso la ristampa.
Sequeri invita a collocare il pontificato di Francesco nel lungo impegno per una “nuova evangelizzazione” accompagnando il lettore a mettere a fuoco come questo paradigma, da decenni al centro della vita ecclesiale, sia stato da Lui rideclinato in maniera particolarmente nuova alla luce del presente “cambiamento d’epoca”.
È noto quanto Francesco abbia avuto una speciale attenzione ai temi del matrimonio e della famiglia e alla speciale cura che fino all’ultimo ha manifestato nei confronti della Nostra comunità accademica.
Bordeyne offre una rilettura sintetica delle “radici” del Suo magistero su questi temi che, proprio in quanto segnato da un prezioso “realismo”, invita a riconoscere quanto il prendersi cura della famiglia è dimensione costitutiva della comunità ecclesiale e quindi della sua missione evangelizzatrice nel tempo presente.
«Ogni casa è un candelabro»: sono parole di Jorge Luis Borges, citate in Amoris laetitia. La memoria grata di Francesco accompagna la Nostra comunità accademica a lasciarsi illuminare da questo luce e a farla risplendere sempre di più nella riflessione teologica e nell’azione pastorale della comunità ecclesiale.
L’amore e la coppia, cosa ci ha detto veramente Francesco?
di Philippe Bordeyne
La Chiesa non si fa solo con chi “viene in chiesa”
di Pierangelo Sequeri