Pellegrinaggio della comunità accademica a Napoli

Un momento di comunione e fraternità, di aggregazione ma anche di reciproca conoscenza, confronto e scoperta di nuove realtà.

Domenica 21 maggio 2023 la comunità accademica del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II ha effettuato un pellegrinaggio a Napoli guidato dal preside Philippe Bordeyne e al quale hanno partecipato docenti, studenti e personale amministrativo, accompagnati dalle loro famiglie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La prima tappa del pellegrinaggio è stata nella Curia arcivescovile di Napoli, dove l’arcivescovo Domenico Battaglia ha delegato il vescovo ausiliare Michele Autuoro ad accogliere il gruppo – composto da circa cinquanta persone – per un incontro con i responsabili della Pastorale familiare della Diocesi, la prima ad avere una coppia di laici a capo dell’ufficio. Un momento particolarmente importante di confronto o e condivisione di metodi ed esperienze e anche di testimonianze.

La mattinata è proseguita con una visita al Battistero della Cattedrale di Napoli, attribuito al vescovo Severo (362-408), guidata da padre Jean Paul Hernandez dell’Associazione Pietre Vive, che ha illustrato al gruppo i mosaici che ritraggono – tra l’altro – le Nozze di Cana e l’incontro con la Samaritana, la Pesca miracolosa e Pietro che cammina sulle acque, le donne al sepolcro di Cristo e i simboli dei quattro evangelisti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale presieduta dallo stesso vescovo Autuoro il gruppo ha visitato il Rione Sanità guidato da don Antonio Loffredo, ideatore del progetto “La Paranza”, con cui attraverso iniziative culturali e sportive ha attivato un processo di recupero dei  ragazzi del quartiere destinati alla povertà o alla malavita.

 

 

 

 

 

 

 

 

Uno degli obiettivi del progetto ideato da don Antonio è strappare al grigiore dell’abbandono non solo le persone ma anche le bellezze artistiche del quartiere, da troppo tempo sommerse e nascoste dal degrado.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In pochi anni  la cooperativa è riuscita a restituire alla cittadinanza pezzi di storia e di arte dimenticati come le Catacombe di San Gennaro, le Catacombe di San Gaudioso, il percorso del Miglio Sacro, la Basilica di San Severo, il Cimitero delle Fontanelle e la maggior parte delle chiese del rione, rimaste abbandonate per decenni.

Una di queste chiese in abbandono – Sant’Aspreno ai Crociferi – è appena diventata il Museo Jago, inaugurato appena proprio il giorno prima dell’arrivo del gruppo da Roma, luogo privilegiato in cui l’artista lavorerà ed esporrà le sue opere più importanti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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