Sessualità e Cultura: interdisciplinarità, dialogo sinodale e prospettive didattiche

di Claudia Leal *

Sicuramente la sessualità e la cultura sono tra gli argomenti che ci coinvolgono di più come individui, non basta infatti la ragione per raccontare le nostre esperienze e il loro significato, ma si intrecciano anche le emozioni, i desideri, le ferite, e le speranze che portiamo nei nostri cuori. Consapevoli delle numerose sfide legate a queste dimensioni che viviamo come società e come Chiesa, abbiamo deciso di dedicare il Seminario Visiting Professors 2023-2024 appunto alle cruciali domande che oggi riguardano Sessualità e Cultura.

Per portare avanti questo ambizioso compito abbiamo scelto come interlocutori due professori, un sociologo della famiglia e un teologo morale: il primo è Jean-Hugues Déchaux, professore di Sociologia presso l’Università di Lione e membro del Centro Max Weber, il teologo invece è Ronaldo Zacharias, professore di Teologia Morale presso l’Università Salesiana di San Paolo in Brasile. Abbiamo chiesto loro di mostrarci come leggono e interpretano il rapporto tra sessualità e cultura nella loro ricerca, e come lo sviluppano sul piano metodologico. Per precisare la riflessione abbiamo inoltre definito cinque assi che si incrociano con l’argomento principale e che ci hanno portati a focalizzare delle domande di lavoro: la pluralità culturale, la gestione del potere, la formazione, le strutture della parentela, la diversità sessuale.

La riflessione ci ha portati a osservare le grandi metamorfosi che la sessualità e la cultura mettono in luce oggi; le pratiche che riguardano dimensioni come la genitorialità, l’iniziazione sessuale, la filiazione, e la corporeità mutano velocemente per via della rivoluzione tecnico-scientifica e la globalizzazione. Questi mutamenti vanno allora osservati e vissuti alla luce della fede e delle urgenti domande di giustizia che ne derivano.

Per i 60 partecipanti il programma quotidiano comprendeva una mattinata con interventi di entrambi i professori e lavori di gruppo, mentre nel pomeriggio si rifletteva sulle sfide pratiche in tavole rotonde che prendevano spunto dal lavoro precedente.

Questa proposta rappresenta senz’altro una presa di posizione didattica, che volutamente apre spazi per il dialogo e la discussione, per portare avanti dibattiti che possano nutrire la teologia della famiglia che facciamo.

L’Istituto Giovanni Paolo II accoglie studenti da 45 paesi, e ognuno di loro porta alla comunità accademica tante storie culturali e familiari, e un grande desiderio di formarsi per servire le famiglie, particolarmente quelle più sofferenti. E’ da sottolineare anche che – ormai da tempo – facciamo uso del metodo sinodale per le nostre assemblee e lavori di gruppo, e abbiamo acquisito non solo familiarità con questo metodo ma anche una grande fiducia nei frutti che da  esso scaturiscono.

Facendo nostre le parole del professor Déchaux, possiamo dire che questa intensa settimana è stata per tutti noi un “invito a cogliere questo pensiero della complessità che presuppone l’accettazione dell’incertezza, la provvisorietà delle analisi e delle conclusioni, l’approccio cauto di chi ha ipotesi e deve essere pronto a rivederle per tenere conto dei fatti e dei dati della esperienza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Siamo stati sfidati a portare avanti un pensiero che non pensa al proprio guadagno ma che è fedele alla vocazione che ci ispira, così come essa viene riportata da papa Francesco nella Summa Familiae Cura: “Il bene della famiglia è decisivo per il futuro del mondo e della Chiesa. […] E’ sano prestare attenzione alla realtà concreta, perché le richieste e gli appelli dello Spirito risuonano anche negli stessi avvenimenti della storia, attraverso i quali la Chiesa può essere guidata ad una intelligenza più profonda dell’inesauribile mistero del matrimonio e della famiglia”.

Durante il Seminario Visiting Professors abbiamo imparato tantissimo sugli argomenti che abbiamo studiato. Non soltanto da un punto di vista contenutistico, ma anche osservando quello che questi argomenti sollecitano in noi. Abbiamo identificato allora delle sfide per la nostra formazione che raccoglieremo nella proposta formativa dei prossimi anni, ad esempio la necessità di uno sguardo più accurato degli studi postcoloniali e il loro rapporto con il pensiero religioso, così come un approfondimento sull’uso delle fonti bibliche nel pensiero teologico morale.

Per finire, ringraziamo tutte le persone che hanno fatto possibile questa stupenda esperienza, particolarmente i cari professori Déchaux e Zacharias, e voltiamo già lo sguardo alla preparazione del Seminario Visiting dell’anno prossimo!

  • Ordinario di Teologia fondamentale della fede presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II