Sinodo sul futuro della Chiesa: il Vaticano presenta il primo documento di lavoro

di Malo Tresca

L’esercizio è stato difficile: bisognava riuscire a sintetizzare i contributi inviati l’anno scorso da centinaia di migliaia di cattolici di tutto il mondo, per raccogliere le loro voci sul presente e sul futuro della Chiesa.

Giovedì 27 ottobre la segreteria del Sinodo ha reso pubblico, nel corso di una conferenza stampa, il primo documento per la tappa continentale del vasto processo di consultazione avviato nel 2021 da Francesco e che si concluderà a Roma nell’ottobre 2024.

La preoccupazione per le periferie esistenziali, il governo, il ruolo delle donne, la liturgia: il documento è molto denso e riflette le numerose aspettative, senza nascondere i timori.

Prima osservazione: il testo, intitolato Allarga lo spazio della tua tenda (Isaia, 54, 2) è più lungo del previsto (46 pagine), dal momento in cui la partecipazione, al livello mondiale, “ha superato ogni aspettativa”.

Elaborato inizialmente da una ventina di esperti e teologi – uomini e donne di nazionalità e stati di vita differenti – riuniti a Frascati, in Italia, alla fine de settembre per dieci giorni, si è avvalso del contributo delle sintesi nazionali inviate da 112 conferenze episcopali su 114 e si declina in quattro capitoli “sull’esperienza del processo sinodale”, l’ascolto delle Scritture, il desiderio di andare “verso una chiesa sinodale missionaria” e la continuazione del processo.

Il desiderio di una Chiesa più trasparente

Cosa dice il documento teologico, di cui è ricordato nell’introduzione che “non è conclusivo” e non proviene “dal magistero della Chiesa”?

Travolti dalle aspettative di maggiore fraternità e cura “per coloro che non si sentono accolti nella Chiesa”, “il documento non intende proporre preferenze continentali – che possono essere espresse nelle assemblee – ma piuttosto mostrare il ritratto di una Chiesa mondiale” spiega a La Croix uno dei redattori del gruppo di Frascati: monsignor Philippe Bordeyne, preside dell’Istituto Giovanni Paolo II.

Come Roma prepara il seguito del Sinodo sul futuro della Chiesa

Degno di nota è il fatto che il terzo capitolo sollevi importanti punti di tensione, tra cui la liturgia e i desideri espressi di “trasformazioni” strutturali dell’istituzione. In primo luogo in materia di governo, con il desiderio di una Chiesa più trasparente “liberata dal clericalismo, in modo che tutti i suoi membri – preti e laici – possano adempiere alle loro missione comune” muovendosi verso “nuove forme di autorità, capaci di generare la corresponsabilità”.

E’ Emerso anche “il desiderio di avere sacerdoti più preparati e meno isolati”.

Menzionata brevemente la questione del matrimonio dei preti

Un’altra aspettativa saliente di cui il testo rende conto è quella di “ripensare la partecipazione delle donne” riaffermando la “comune dignità battesimale”. Questo, in un contesto in cui il sessismo rimane “predominante” e in cui le donne rappresentano una minoranza nelle posizioni decisionali.  Inoltre, molte sintesi chiedono alla Chiesa di “proseguire il discernimento su una serie di questioni specifiche”: diaconato femminile e possibilità per le donne – dopo una specifica formazione – di predicare nelle parrocchie…

“Posizioni molto più diversificate sono state espresse per quanto riguarda la loro ordinazione sacerdotale, che alcuni chiedono mentre altri considerano una questione chiusa” precisa il documento.

Se il processo sinodale è stato anche molto criticato per non aver rappresentato la diversità delle sensibilità cattoliche – in particolare quelle tradizionaliste – il documento menziona solo brevemente il matrimonio dei preti come una questione “sollevata” dalle diocesi.

(estratto da Le Croix del 27 ottobre 2022)