Intervista a Mariola ed Elizeu Calsing dell’Equipes Notre-Dame

di Arnaldo Casali

Mariola ed Elizeu Calsing vengono dal Brasile, hanno quattro figli, sono sposati da 47 anni e da 43 fanno parte dell’Equipes Notre-Dame: una delle associazioni dedicate alla pastorale della famiglia, con cui l’Istituto Giovanni Paolo II ha costituito un innovativo progetto internazionale che prenderà avvio nell’anno accademico 2022-2023.

“L’Equipes Notre-Dame – spiegano – è un movimento internazionale nato nel 1939 in Francia, che ha come carisma l’approfondimento della spiritualità coniugale: a tal fine propone alcuni indirizzi che chiamiamo punti concreti di sforzo, che rappresentano i pilastri della spiritualità coniugale. L’obiettivo non è solo vivere vivere questi pilastri di spiritualità, ma anche di cercare una via biblica e liturgica di formazione basata sul magistero della Chiesa e sui documenti principali riguardanti la vita della coppia e della famiglia”.

Quale è il vostro ruolo all’interno del movimento?  

“Noi facciamo parte del gruppo responsabile dell’équipe internazionale, che è composta da sette coppie accompagnate da un sacerdote che è il consigliere spirituale. Noi in particolare ci occupiamo di progetti speciali e attualmente ne stiamo sviluppando quattro”.

Ce ne parlate?

“Il primo progetto riguarda la direzione spirituale per gli sposi, che è una cosa molto importante. Il secondo è un progetto di ricerca per conoscere meglio la funzione del movimento proprio nello spirito della sinodalità. Il terzo è un percorso per le giovani coppie che siano sposate o meno in chiesa e anche per coppie conviventi, mentre il quarto e ultimo progetto è un itinerario di discernimento per le coppie divorziate e per quelle che sono al secondo matrimonio”.

In occasione dell’Incontro Mondiale delle famiglie di Roma avete partecipato ad una riunione all’Istituto Jp2 con altre associazioni che si occupano di famiglia.

“Quella riunione ha rappresentato un momento di fondamentale importanza, perché l’Istituto Jp2 propone un’ottima formazione per le coppie che saranno in futuro formatrici di altre coppie, e questa è la chiave perché il nostro movimento possa contribuire alla missione che la Chiesa ci chiede, e cioè lavorare nelle parrocchie e nelle diocesi. La nostra offerta formativa non è rivolta infatti solo verso il lavoro della coppia all’interno del movimento, ma soprattutto al servizio alla Chiesa. Per questo motivo il rapporto con l’Istituto Giovanni Paolo II è particolarmente importante, andando ad arricchire e completare una formazione che il movimento già prevede”.