Caring School, Radio Vaticana intervista Milena Santerini

“Siamo partiti da un’idea di papa Francesco, che è quella di incoraggiare una cultura della cura, che nasca dall’amore sociale; un amore che va al di là del proprio ambito ristretto e cerca di essere responsabile anche di tante altre problematiche sociali. La cura quindi è un paragidma, un’idea, che è diventata anche un corso di formazione permanente. All’Istituto Jp2 noi ci occupiamo di famiglia ma vogliamo anche promuovere la dimensione familiare nella società: creare un senso di famiglia attraverso la cura”.

Milena Santerini, vicepreside dell’Istituto Jp2 e coordinatrice della Caring School insieme a Vincenzo Rosito e Pier Davide Guenzi, è stata intervistata martedì 2 agosto 2022 da Federico Piana per il programma La finestra del Papa di Radio Vaticana.

“Il corso, che è organizzato in collaborazione con la Caritas di Roma e gli uffici per i problemi sociali e del lavoro e  famiglia della Conferenza Episcopale Italiana, si svolgerà da novembre ad aprile ed è rivolto agli operatori dei servizi sociali, socio-sanitari, ai dirigenti e ai responsabili delle associazioni che si occupano di cura e assitenza, ai volontari del terzo settore e dell’associazionismo, agli amministratori nel campo delle politiche sociali e a tutti quelli che si occupano di questi temi”.

Cosa si insegnerà a questo in corso?

“Da una parte si collegherà la cura all’innovazione sociale. La cura non può essere solo assistenzialismo: va pensata e progettata prima come paragidma sociale del nostro modo di vivere. Abbiamo bisogno di una società che fa rete per prendersi cura gli uni degli altri: c’è da sperimentare un’innovazione sociale, e questo vuol dire tante cose concrete. Ci sarà, per esempio tutto un aspetto che riguarda l’organizzazione delle strutture territoriali rivolto in particolare ai responsabli dei servizi, poi c’è tutto il tema dei servizi tra casa e territorio, ovvero la cura domiciliare: pensiamo agli anziani che possono essere curati a casa evitando l’istituzionalizzazione, come incentivare la cura in casa delle persone fragili e con problemi di disabilità. Poi abbiamo un aspetto molto importante che è quello di aiutare le cooperative e le associazioni che si occupano di queste tematiche. Infine c’è il tema dei condomini solidali, ovvero il vivere insieme tra persone più fragili. L’housing sociale ormai è molto diffuso e quindi stiamo pensando a come migliorare questa capacità che abbiamo avuto di organizzare il vivere insieme: un abitare collaboratorivo, solidale, con famiglie che si uniscono per stare insieme”.

Le iscrizioni chiuderanno il 31 ottobre.

“Sì e possono essere effettuate scrivendo alla mail caringschool@istitutogp2.it. Saranno sei incontri di otto ore l’uno: la mattina più di tipo teorico mentre nel pomeriggio saranno esposte esperienze di servizi innovativi già esistenti”.

ascolta l’intervista (da minuto 13)

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