Memoria di N.S. di Fatima

La data odierna porta alla nostra attenzione la memoria di un evento drammatico che ha segnato, nella persona stessa di san Giovanni Paolo II, la storia moderna del ministero di Pietro. Il 13 maggio 1981 il Papa fu bersaglio di un attentato che mirava a cancellare la sua vita e la sua testimonianza. La memoria di questo evento ci accompagna sin dall’inizio in un modo molto speciale, poiché la nascita del nostro Istituto era destinata ad essere annunciata pubblicamente proprio in quel giorno. La nostra prima radice, dunque, si è affacciata alla sua fioritura nel passaggio inimmaginabile di un misterioso intreccio del pericolo e della grazia. Il segno che questa memoria ci consegna deve attingere al ricordo della statura umana e cristiana di Papa Woytila, ossia a quella sua inconfondibile determinazione per un ministero evangelico tanto umile quanto impavido, che nulla – nella vita, come nella morte – può far desistere dal compito affidato a Pietro sin dall’inizio: custodire per tutti la certezza della fede, tenere aperta per tutti la porta della speranza.

Nella nostra preghiera, oggi, chiediamo a san Giovanni Paolo II di renderci capaci di rinnovare la fedeltà e lo slancio della missione che ci è stata consegnata, diventando generosamente ospitali – proprio come lui – delle speranze delle giovani generazioni che ci onoriamo di servire. “Abbiamo bisogno della gioia di vivere che hanno i giovani: in essa si riflette qualcosa della gioia originaria che Dio ebbe creando l’uomo” (Varcare la soglia della speranza, 1994).

Pierangelo Sequeri