Etica, famiglia, vita, al centro dell’opera del Cardinale Caffarra

Era gremito l’Auditorium del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per la presentazione del libro di scritti inediti del Cardinale Caffarra, lunedì 3 dicembre. Nel saluto iniziale il Preside mons. Sequeri ha ricordato le qualità umane, spirituali, didattiche del docente, poi arcivescovo, quindi cardinale Carlo Caffarra. L’Auditorium sarà da oggi in poi a lui intitolato.

Cardinale Caffarra: card. Scola, “sacra mentalità condizione necessaria del matrimonio”

“Per don Carlo la sacra mentalità è condizione necessaria del matrimonio, derivante dall’intrinseco legame tra Cristo sposo e la Chiesa sposa”. A sottolinearlo è stato il card. Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano, intervenuto questo pomeriggio alla presentazione del volume postumo “Scritti su etica, famiglia e vita”, presso il Pontificio Istituto teologico “Giovanni Paolo II” della Pontificia Università Lateranense. Citando la Lumen Gentium, Scola ha fatto notare che per Caffarra era centrale “l’imprescindibile natura ecclesiale dei sette sacramenti come grandi mezzi di salvezza per i quali i fedeli, in qualunque condizione o stato, sono chiamati alla santità. Non si possono considerare il matrimonio, la famiglia, e le ferite del matrimonio, all’interno dell’ottica della famiglia divina, prescindendo dalla concezione sacramentale”. “Dopo la sua nomina episcopale a Ferrara e a Bologna – ha affermato Scola ripercorrendo la biografia di Caffarra – da molti è stato declassato a puro intellettuale e maltrattato come un arcigno conservatore, mentre aveva una straordinaria capacità di rapporto e uno straordinario amore per la Chiesa, che si esprimeva in una catechesi fondata su Gesù Cristo come contemporaneo di ogni uomo e ogni donna”. “Tradizione, Scrittura e magistero”: questi, per l’arcivescovo di Milano, i tre cardini dell’insegnamento del cardinale scomparso, “animati dal desiderio di un dialogo costante con la società civile e l’autorità costituita”.

 

Cardinale Caffarra: card. Scola, “cercava la verità senza mezze misure o false prudenze”

“Cercava la verità senza mezze misure, senza timidezze, senza false prudenze dettate dalla politica, anche quella ecclesiastica”. Così il card. Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano, ha definito la figura del card. Carlo Caffarra, durante la presentazione degli scritti postumi su “Etica, famiglia e vita”, presso il Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II della Pontificia Università Lateranense, di cui Caffarra è stato il primo preside. Ricordando la sua “amicizia profonda, durata 35 anni, con don Carlo”, Scola ha citato “la profondità e radicalità della sua testimonianza cristiana, l’apertura al dialogo con tutti, soprattutto con i giovani confusi nel loro cammino affettivo”. “In don Carlo la critica non era mai distruttiva, ma poietica, creativa”, ha puntualizzato il cardinale, tratteggiando la figura del “grande teologo e canonista, sempre in equilibrio tra ragione e fede”. Al termine dell’incontro, l’Auditorium è stato dedicato al card. Caffarra, iniziatore e primo preside del Pontificio Istituto teologico “Giovanni Paolo II”.

(Agenzia SIR)