Incontro con le operatrici di Casa Sant’Anna

Accoglienza, prevenzione, sostegno, integrazione e inserimento lavorativo per donne in difficoltà, accompagnate in un percorso di rinascita umana e spirituale.

E’ l’obiettivo di Casa Rifugio Sant’Anna, associazione che gestisce quattro case-rifugio a Roma e che martedì 2 maggio è stata protagonista di una lezione del corso tenuto dal preside Philippe Bordeyne e Claudia Léal.

Daniela Frisina e Lisa Concezzi, operatrici della onlus, hanno infatti incontrato gli studenti in una mattinata che ha testimoniato bene quella “teoria e pratica della famiglia” che rappresenta una delle principali sfide dell’Istituto Jp2.

La testimonianza è stata incentrata soprattutto sulla casa Maria Luisa, dove le mamme sono assistite nel periodo prima e dopo il parto e accompagnate in un percorso complesso volto al recupero dell’autostima e della salute psicofisica.

Molte le tipologie di persone che si rivolgono all’associazione: vittime di violenza, richiedenti asilo, donne abbandonate dal marito o dalla famiglia di origine, immigrate, rom fuggite dalle loro comunità per sfuggire a un matrimonio forzato.

“La nostra associazione accoglie nei suoi rifugi madri e figli per un periodo che va dai tre mesi ai due anni” spiegano Concezzi e Frisina, “offrendo sostegno medico, legale e pediatrico”.

Nel periodo di accoglienza queste donne recuperano autonomia, vengono sostenute nel reinserimento lavorativo e si impegnano anche in attività artistiche grazie all’arteterapia e ai laboratori dello studio SorellaLuna.

“Si cerca di favorire la crescita dell’autostima, il trasferimento e l’acquisizione di conoscenze, il recupero di competenze pratiche e soprattutto l’attitudine a lavorare in équipe”. Questo è reso possibile anche grazie alla rete di collaborazioni attivate con realtà come la Caritas e le Scuole di quartiere.

Un sostegno che non viene meno nel momento del ritorno a casa: “Non vengono abbandonate a loro stesse: continuiamo a seguire e a sostenere queste donne anche a distanza, attraverso i servizi e i volontari”.

Pur essendo pensata soprattutto per le donne, poi, l’associazione sostiene anche padri in difficoltà.

“E’ stato un bellissimo incontro, che ha suscitato molto interesse nei nostri studenti” commenta il preside Bordeyne. “Hanno rivolto molte domande a Lisa e Daniela, e ora vogliamo creare un gruppo di lavoro per andare a conoscere da vicino questa realtà”.

 

 

 

 

 

 

 


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