La Legion d’onore al cardinale Parolin

Il preside Philippe Bordeyne ha presenziato martedì 19 ottobre alla consegna della Legion d’Onore al cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede.

La consegna è stata inserita nelle celebrazioni per il centenario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Francia e Santa Sede, avvenuto nel 1921.

La consegnasi è svolta a Villa Bonaparte, sede dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede, dalle mani del premier francese Jean Castex che in mattinata era stato ricevuto da papa Francesco.

Viviamo dunque il capitolo attuale di “una storia molto lunga”, ha osservato Parolin. Dal 1921 “un clima di cordialità” caratterizza le relazioni tra Santa Sede e Repubblica Francese, ha detto il segretario di Stato vaticano, che non ha mancato di fare cenno al diverso approccio della Chiesa in Francia nei confronti dello Stato e della sua laicità, richiamando le parole di Papa Francesco e il sogno di “un’Europa sanamente laica, dove Dio e Cesare siano distinti ma non contrapposti”.

Nel suo intervento, Parolin ha voluto rilevare inoltre le tante e fruttuose “conseguenze delle relazioni” tra Francia e Santa Sede: dal rispetto dei diritti umani alla promozione della pace e della stabilità, dalla protezione delle minoranze religiose al dialogo interreligioso, senza dimenticare il tema dell’ambiente, con la Cop21 di Parigi del 2015 alla quale l’enciclica Laudato si’ ha dato forte impulso.

Il dialogo si è soffermato sul Medio Oriente dove la collaborazione tra la diplomazia vaticana e quella francese registra una forte sintonia, con il “desiderio” da entrambe le parti di “contribuire alla pace e alla stabilità in un Medio Oriente multi-fede, rispettoso delle libertà religiose e dei diritti umani fondamentali”. Oggi, ha detto il segretario di Stato vaticano, “ognuno di noi, operando nel proprio campo di competenza, vuole dare il proprio contributo alla ricostruzione dei Paesi della regione, duramente provati dalla guerra e dalla violenza, dove diverse comunità religiose convivono da secoli”.
Ed è in particolare la situazione del Libano a destare maggiore preoccupazione. “Fondamentalmente – ha aggiunto il porporato – la Francia e la Santa Sede condividono responsabilità globali nel mondo, anche se le esercitiamo con mezzi diversi e con obiettivi diversi”.