La mente ostile. Forme di odio contemporaneo
L’odio sembra una realtà dominante nella storia dell’umanità e nel mondo globale, diviso e polarizzato. Noi si contrappone a loro, percepiti non come singoli individui, ma come un gruppo nemico verso cui si nutrono pregiudizio e intolleranza: stranieri, ebrei, rom, musulmani, donne, omosessuali, persone fragili… Ma la nostra mente è per natura ostile? Il cervello è irrimediabilmente programmato per l’odio?
Questa è la domanda a cui cerca di rispondere Milena Santerini, docente di Pedagogia e mediazione familiare all’Istituto JP2 e coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo presso la Presidenza del Consiglio nel libro La mente ostile. Forme dell’odio contemporaneo pubblicato da Raffaello Cortina Editore, che sarà presentato con un evento online organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera Consiglio mercoledì 14 aprile alle 18.
“Anche se meccanismi inconsci spingono gli esseri umani a percepire con paura le diversità, le neuroscienze descrivono menti empatiche, che si rispecchiano e si identificano con l’altro in modo innato. In realtà, sono le politiche dell’odio che costruiscono il nemico e ci manipolano. Le folle emotive rincorrono fake news e complottismi, le posizioni si polarizzano, la violenza può diventare estrema. Mutano continuamente le forme di odio collettivo: il razzismo da biologico diventa culturale, l’antisemitismo subisce pericolose metamorfosi, cambia l’aggressività contro le donne. Tuttavia, in un mondo in cui sembra ancora prevalere il pregiudizio emotivo, odio, aggressività e reazioni ostili non sono inevitabili: anzi, è possibile contrastare il disimpegno morale e riscoprire il senso di un destino comune”.
All’incontro, moderato da Paolo Conti e trasmesso sul sito internet e il profilo facebook del Corriere della Sera, prenderanno parte anche il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, Ferruccio de Bortoli, Editorialista ed ex direttore del Corriere della Sera, Noemi Di Segni, presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane, Triantafillos Loukarelis, direttore dell’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali.