Chiesa, sesso, amore. Le relazioni pericolose

Chiesa, sesso, amore. Le relazioni pericolose. Si chiama così il nuovo libro di don Gilfredo Marengo, vicepreside dell’Istituto Giovanni Paolo II, pubblicato dalla San Paolo.

Un saggio che sposa un approccio multidisciplinare, per offrire al lettore una straordinaria ricostruzione storico-critica della prospettiva con cui la chiesa, nei secoli, ha interpretato sesso e amore nella propria riflessione teologica e nell’azione pastorale.

Dall’enfasi secolare sul fine procreativo del matrimonio – che aveva messo in ombra la centralità dell’amore nelle relazioni coniugali – il volume approfondisce eventi e figure fondamentali della storia e della teologia, fino alle Catechesi sull’amore umano di Giovanni Paolo II e all’Esortazione apostolica Amoris Laetitia di Papa Francesco, per mostrare una rivoluzione nello sguardo e nei significati dell’amore e della sessualità che arriva al cuore della pastorale familiare.

Il sesso non è un “periculum” ma neanche un “totem”, l’amore non è egoista né fine a se stesso:  oggi possibile, per la comunità cristiana, diventare custode della bellezza della famiglia, con la franchezza dell’annuncio e la tenerezza dello sguardo.

“Più la chiesa ha investito su matrimonio e famiglia – soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II – più si è allargata la forbice tra quanto essa insegna e propone, la mentalità dominante e il vissuto degli uomini e delle donne del nostro tempo” spiega Marengo.

“Il libro cerca di comprendere le ragioni di questo fatto, mettendo in luce le radici storiche e culturali, al fine di suggerire qualche possibile via di uscita da una tale impasse”.

“È stato decisivo, nella seconda metà del XX secolo, l’affrancarsi del sesso e dell’amore dal legame indissolubile con l’istituto del matrimonio – prosegue l’autore – Tale fenomeno fu l’esito di due dinamiche che presero avvio nell’Ottocento: la nascita di un sapere della sessualità e il diffondersi di una narrazione dell’amore, cui ha provveduto la cultura romantica, presentato come fondamentale centro di gravità dell’umana esistenza. Sesso e amore acquistarono una soggettività e un’autonomia affatto nuova nel panorama della cultura occidentale e ancor più nella sensibilità ecclesiale. Per secoli l’enfasi sul fine procreativo del matrimonio aveva orientato lo sguardo della chiesa sugli atti della sessualità, con la preoccupazione di sancire la loro liceità a condizione che essi fossero esercitati in ordine a quella finalità, mentre le relazioni coniugali non venivano per lo più ospitate all’interno del vocabolario cristiano dell’amore, tradizionalmente declinato secondo la scansione amore di sé, amore di Dio, amore al prossimo”.

“Per questi motivi – aggiunge don Gilfredo – si reagì al nuovo protagonismo di sesso e amore cogliendo in questo fenomeno un attacco inaccettabile alla morale del matrimonio e della famiglia: veniva meno la funzione disciplinante del fine procreativo dei rapporti sessuali; d’altra parte, invocare il primato dell’amore nella relazione uomo-donna poteva addirittura giustificare l’esercizio della sessualità anche fuori dal matrimonio. Nei fatti la presa in carico di queste problematiche ebbe come luogo di elezione la valutazione etica dei differenti metodi di controllo della natalità”.

“Quando la chiesa s’impegnò a una differente valorizzazione della relazione di coppia – conclude – si è trovata a “chiudere la stalla quando son fuggiti i buoi”: Il tentativo di accordarsi con la comprensione moderna dell’amore e del sesso veniva messo all’ordine del giorno mentre la mentalità dominante ormai era avviata su altre traiettorie, ancora più distanti e ostili”.

Ordinario di Antropologia Teologica all’Istituto Jp2, di cui è stato uno dei primi studenti, Marengo ha curato – tra l’altro – i libri Giovanni Paolo II, L’amore umano nel piano divino. La redenzione del corpo e la sacramentalità del matrimonio nelle catechesi del mercoledì (2009) Generare nell’amore. La missione della famiglia cristiana nell’insegnamento ecclesiale dal Vaticano II a oggi  (2014),  La nascita di un’enciclica. Humanae vitae alla luce degli Archivi Vaticani (2018) e Per un sapere della pace, con prefazione di papa Francesco (2020).

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