Il Gran Cancelliere scrive al Rettore dell’Università La Sagesse di Beirut

Affetto e vicinanza a tutto il popolo libanese in questo momento di grande dolore e sofferenza.

E’ quanto esprime il Gran Cancelliere del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le scienze del matrimonio e della famiglia Vincenzo Paglia anche a nome del preside, i docenti e tutto il personale della sede centrale, in una lettera indirizzata a Lara Karam Boustany, rettore dell’Università La Sagesse di Beirut, in occasione della giornata di preghiera e digiuno per il Libano indetta da papa Francesco a un mese dalla devastante esplosione costata alla capitale quasi duecento morti, seimila feriti, centinaia di migliaia di sfollati e la zona del porto completamente incenerita.

L’Istituto della Famiglia dell’Università La Sagesse è uno dei centri associati al Giovanni Paolo II: è nato dal desiderio espresso dallo stesso papa Giovanni Paolo II nell’esortazione apostolica Una nuova speranza per il Libano seguita, nel maggio 1997, al Sinodo straordinario per il Libano, e la sua costituzione è stata accolta positivamente dal Consiglio dei Patriarchi Cattolici dell’Oriente e dal Sinodo della Chiesa Maronita.

Il Centro ha sede presso l’università dell’arcidiocesi Maronita di Beirut, conta un centinaio di studenti e offre diversi programmi di Master e di Diploma in Scienze del Matrimonio e della famiglia, di Mediazione Familiare e di Pastorale familiare.

Nell’aprile del 2019 monsignor Paglia ha visitato il centro insieme al preside Pierangelo Sequeri, per intervenire ad un convegno promosso dall’Università.

“Il mio amore per questo meraviglioso paese – scrive monsignor Paglia – parte da molto lontano, risale agli anni della mia giovinezza, quando con il mio compagno di studi Béchara Boutros Raï, l’attuale patriarca maronita, ci scambiavamo riflessioni e speranze. Ricordo ancora con grande commozione la mia prima visita in Libano, nel novembre 1982, a 40 giorni dalla strage di Sabra e Shatila; un altro momento buio della storia di questo popolo, che però non ha mai perso la fede e la speranza, ed è sempre riuscito ad alzarsi con grande forza e vigore”.

“Come ha ricordato il Santo Padre nell’ultima Udienza Generale – conclude Paglia – il Libano rappresenta qualcosa di più di uno stato: è spazio di convivenza e dialogo tra diverse culture e tradizioni religiose, esempio di pluralismo, patrimonio prezioso per l’Oriente e per l’Occidente, e come tale va difeso e protetto, e non può essere lasciato solo”.

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA