Messaggio del preside Philippe Bordeyne per la morte di Benedetto XVI

Nel momento in cui Benedetto XVI termina la sua vita terrena, il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II si unisce al dolore e alla gratitudine di tutta la Chiesa per il suo ministero come sacerdote, teologo, arcivescovo in Germania e poi in Curia, e infine come Vescovo di Roma. Molti dei nostri ex-alunni, ora professori nelle diverse sezioni internazionali dell’Istituto, hanno avuto l’opportunità di compiere i loro studi a Roma sotto il suo pontificato, di ascoltare le sue omelie e di essere nutriti dal suo insegnamento. Particolarmente attento ai legami tra la fede e il sacramento del matrimonio, Benedetto XVI ha basato la sua comprensione della fede cristiana sulla rivelazione in Gesù Cristo che Dio è Amore, titolo che ha voluto dare alla sua prima enciclica (Deus caritas est). Lettore instancabile della Bibbia e conoscitore delle altre religioni, nella sua prima enciclica Benedetto XVI ha sottolineato il singolare valore dell’eros nella fede biblica: «Il matrimonio basato sull’amore esclusivo e definitivo diventa l’icona della relazione di Dio con il suo popolo e viceversa: il modo in cui Dio ama diventa la misura dell’amore umano».

Servo fedele della Chiesa, anche nel discernimento personale, ha avuto il coraggio di rinunciare al ministero papale quasi 10 anni fa, consegnando la bozza di un’enciclica al suo successore. Papa Francesco ha completato l’opera, tanto che la sua prima enciclica – Lumen fidei – è diventata il legame tra i due pontefici. Benedetto XVI ci ha poi edificato con la sua disponibilità a cercare Dio nel silenzio e a pregare per la barca di Pietro.

Con Papa Francesco, rendiamo grazie per il Papa Emerito Benedetto, lo affidiamo alla misericordia del Signore e siamo certi di poter contare sulla sua intercessione.

Città del Vaticano, 31 dicembre 2022

Mons. Philippe Bordeyne
Preside