Il Preside dell’Istituto, Mons. Pierangelo Sequeri, presenta l’Offerta Accademica 2019-2020

di Pierangelo Sequeri

La ricomposizione del pensiero e della pratica della fede con l’alleanza globale dell’uomo e della donna è ormai, con tutta evidenza, un luogo teologico planetario per il rimodellamento epocale della forma cristiana. E per la riconciliazione dell’umana creatura con la bellezza della fede. Detto nei termini più semplici, attraverso il superamento di ogni intellettualistica separazione fra teologia e pastorale, spiritualità e vita, conoscenza e amore, si tratta di rendere persuasiva per tutti questa evidenza: il sapere della fede vuole bene agli uomini e alle donne del nostro tempo.

 

L’aggiornamento autorevolmente sollecitato dal Papa Francesco (Summa familiae cura, 8 settembre 2017), che trova corrispondenza negli Statuti del nuovo Istituto, approvati ufficialmente dalla Santa Sede per il tramite della Congregazione per l’Educazione Cattolica, è ispirato ad una coerente integrazione della formazione teologica, morale e pastorale, con la più ampia frequentazione, competente e critica, del sapere umano. La Costituzione Veritatis gaudium, dal canto suo, menziona esplicitamente la necessità di dare vita a “centri specializzati di ricerca, finalizzati a studiare i problemi di portata epocale che investono oggi l’umanità, giungendo a proporre opportune e realistiche piste di soluzione”. Il nostro Istituto, grazie alla lungimirante intuizione di Giovanni Paolo II, la cui apertura dovremo onorare con generosità ancora più creativa, si trova già indirizzato in questa prospettiva. Ora si tratta – con il nuovo Istituto – di portare la nave al largo, sulle rotte – anche le più periferiche e inesplorate – della nuova evangelizzazione e della nuova comunità cristiana.

 

Il nuovo organigramma degli studi visualizza in modo eloquente l’aggiornata strumentazione di bordo di cui la nostra navigazione potrà disporre. Il potenziamento dei suoi fondamentali teologici passa attraverso la nuova centralità conferita alla struttura fondamentale della forma cristiana, in cui si ricompongono – esistenzialmente, eticamente, spiritualmente – il soggetto dell’amore di Dio e le figure dell’amore umano, la grazia della fede e le passioni della vita.

 

Questo potenziamento teologico, declinato poi nei vari insegnamenti che specificano il profilo accademico dell’Istituto, apre coerentemente lo spazio di un dialogo amichevole e di un confronto competente con i saperi umanistici e scientifici che più strettamente vi si collegano. Come ad esempio: l’approfondimento della storia e della cultura delle istituzioni famigliari, la centralità socio-politica e inter-culturale del diritto comparato, la rilevanza della sfera tecno-economica sull’ethos coniugale-famigliare. L’Istituto, che ora è pienamente abilitato a conferire titoli accademici di validità canonica universale,  offre la possibilità di perseguire specializzazioni e titoli di valore accademico anche nell’ambito di una speciale competenza nelle “scienze umane” del matrimonio e della famiglia, armonizzata con l’ispirazione e la formazione cristiana della fede.

 

Un pizzico di ambizione, in questo progetto, è innegabile. Questa ambizione deve certo essere umilmente consapevole del fatto che lo Spirito chiama anche le accademie ecclesiastiche a rinnovarsi profondamente, per essere all’altezza di una “sfida culturale e spirituale” molto alta, in cui è messa in conto anche la fatica di “lunghi processi di rigenerazione” (Veritatis gaudium, 6). Quel pizzico di ambizione, tuttavia, purificato da ogni spirito di presunzione e di contesa, può diventare il lievito e il sale di una gioiosa diaconia della fede.

Offerta Formativa Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia.

ENGLISH:

The recomposition of the thought and practice of faith with the global covenant of man and woman is now, with all evidence, a planetary theological space for the epochal remodelling of the Christian form; and for the reconciliation of the human creature with the beauty of faith. To put it in the simplest terms, by overcoming every intellectualistic separation between theology and pastoral care, spirituality and life, knowledge and love, this evidence must be rendered convincing for all: the knowledge of faith cares about the men and women of our time.

 

The update called for by Pope Francis (Summa familiae cura, 8 September 2017), which is reflected in the Statutes of the new Institute, officially approved by the Holy See through the Congregation for Catholic Education, is inspired by a consistent integration of theological, moral and pastoral formation, with the most extensive involvement – proficient and critical alike – of human knowledge. The Constitution Veritatis Gaudium, on the other hand, explicitly mentions the need to create “specialized centres of research in order to study the epochal issues affecting humanity today and to offer appropriate and realistic paths for their resolution.” Our Institute, thanks to John Paul II’s visionary insight, whose openness we should honour with even more creative generosity, is already focused on this approach. Now, the new Institute is about to take the ship out to sea, on the most remote and unexplored routes of the new evangelization and the new Christian community.

 

The new curricula clearly show the updated instrumentation on board that our navigation will rely on. The strengthening of its theological fundamentals passes through the new centrality conferred on the fundamental structure of the Christian form, in which the subject of God’s love and the figures of human love, the grace of faith and the passions of life are recomposed – existentially, ethically, spiritually.

 

This theological reinforcement, then articulated in the various teachings defining the academic profile of the Institute, consistently paves the way for a friendly dialogue and competent exchange with the humanistic and scientific knowledge that is most closely linked to it. Such as, for example: the in-depth study of the history and culture of family institutions, the socio-political and inter-cultural centrality of comparative law, the importance of the techno-economic sphere on the conjugal-family ethos. The Institute, which is now fully qualified to award academic degrees which have universal canonical validity, offers the chance to undertake specializations and degrees of academic value also in the context of a special competence in the “human sciences” of marriage and family, in line with the inspiration and Christian formation of the faith.

 

A bit of ambition in this project is undeniable. This ambition must certainly be humbly aware of the fact that the Spirit also calls upon ecclesiastical academies to be profoundly renewed, in order to rise up to a very high “cultural and spiritual challenge”, in which the effort of a “long path of renewal” is also taken into account (Veritatis Gaudium, 6). That bit of ambition, however, purified from any sense of arrogance and dispute, can become the leaven and salt of a joyful diakonia of faith.