Un anno in famiglia

di Zaira Sorrenti

Siamo entrati in un anno speciale che Papa Francesco ci esorta a vivere con «uno slancio pastorale rinnovato e creativo per mettere la famiglia al centro dell’attenzione della Chiesa e della società». Il Dicastero per Laici, Famiglia e Vita ci sta accompagnano in questo percorso, promuovendo diverse iniziative che da una parte spingono all’approfondimento dell’esortazione apostolica, Amoris Laetitia; e, dall’altra, stimolano l’accoglienza e la cura delle coppie di fidanzati e sposi.

Per conoscere più da vicino intenzioni e proposte del Dicastero, abbiamo intervistato Gabriella Gambino, madre di cinque figli, docente presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, nominata il 7 novembre 2017 da Papa Francesco, Sottosegretario del Dicastero per la Famiglia e la Vita.

Come, secondo lei, questo tempo di riflessione e celebrazione sull’amore in famiglia potrà essere un balsamo per le famiglie, in particolare per quelle più fragili e colpite dalla pandemia?

In questo tempo di grandi difficoltà, l’iniziativa del Santo Padre si sta rivelando come un abbraccio della Chiesa alle famiglie nel mondo. Un abbraccio decisivo, capace di trasmettere fiducia e speranza. È un po’ come quando una mamma, di fronte ad una difficoltà del bambino, si china su di lui, lo guarda con tenerezza negli occhi, e lo incoraggia, perché sa che quell’incoraggiamento lo renderà consapevole, lo farà sentire amato e forte. In mezzo alle fatiche e, a volte, ai drammi che le famiglie stanno vivendo, Papa Francesco ci invita a creare le condizioni pastorali affinché le famiglie stesse, insieme ai sacerdoti, possano prendersi cura le une delle altre, testi-moniando con la loro esperienza quotidiana, che il tesoro più prezioso – Cristo – è nelle loro relazioni, nella loro casa. Noi famiglie abbiamo bisogno di condividere con altre famiglie, di vedere che le nostre difficoltà sono le stesse, che non siamo sole. Gli sposi, in particolare, hanno bisogno di scoprire la bellezza e il dono del loro sacramento nuziale: Gesù che vive tra loro e con loro, che soffre con loro, che parla ai loro cuori quando ci sono paure e sfide.

Da dicembre siamo stati invitati a riflettere anche sulla figura di San Giuseppe. In che modo la figura di questo Santo può guidarci in questo anno?

Data la vastità della domanda, rispondo con due semplici osservazioni, che mi sembrano fondamentali per lasciarci guidare da San Giuseppe nel tipo di annuncio da fare alle famiglie per prenderci cura di loro. Due osservazioni che riguardano in maniera specifica la sua relazione con Maria.

La prima è che nella relazione sponsale con Maria, l’atteggiamento di fondo che lo ha contraddistinto è stata la fiducia. Giuseppe ha avuto certamente fiducia in Dio, ma anche nell’umanità: ha creduto all’innocenza di Maria, alla sua purezza, ha avuto fiducia in lei, nonostante tutto e tutti.

Ma c’è anche un secondo aspetto che rende Giuseppe una figura attuale nella sua relazione sponsale con Maria: entrambi hanno accolto la promessa dello Spirito Santo fatta all’altro e il sì dell’altro allo Spirito. Giuseppe ha accolto il dono dello Spirito che cresceva nel grembo di Maria, Maria ha accolto la promessa fatta in sogno a Giuseppe e il sì del suo sposo. Ripartire anche dall’annuncio di questo mistero grande è la bellissima sfida di quest’ anno per la famiglia.

Amoris Laetitia è da troppi visto come un testo di esclusivo interesse della pastorale familiare. Come aiutare la comunità e le pastorali a incontrarsi attorno a questa esortazione?

Più che altro Amoris Laetitia, proprio perché affronta i temi della realtà umana e familiare in tutte le sue sfaccettature, può essere letta in maniera trasversale con altri testi di Papa Francesco, rivelando di volta in volta una fecondità straordinaria. Per esempio, la si può leggere mettendola in relazione con la Fratelli Tutti, o con Evangelii Gaudium per rivelarne l’estrema ricchezza come strumento di annuncio evangelico a partire dalla famiglia, o con Gaudete et Exsultate, come il Santo Padre ci invita a fare in vista del prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie a Roma del 2022, per approfondire il senso della vocazione e della santità della vita familiare. Davvero, messa in relazione ogni volta con un testo diverso, Amoris Laetitia può esprimere una ricchezza inedita, una densità di contenuti ogni volta più profonda e feconda per i fedeli laici ed i pastori, dando chiavi di lettura e di azione sorprendenti.

(Avvenire)