Contingenza creaturale e gratitudine

Stephan KAMPOWSKI, Contingenza creaturale e gratitudine, Amore Umano-Strumenti 9, Cantagalli, Siena 2012

Con l’espressione “contingenza umana” ci si riferisce al limite fondamentale imposto dal semplice fatto che non abbiamo fatto noi stessi. Siamo esseri che sono nati, che vivono insieme con gli altri e che devono morire. La mancanza di autosufficienza che ne deriva sembra esporci al pericolo in quanto potremmo perdere la nostra esistenza, che non è assicurata da ciò che siamo. La paura poi potrebbe diventare in noi fonte di risentimento contro la nostra stessa condizione umana. Tuttavia potremmo vedere i nostri limiti creaturali anche da un’altra prospettiva: potremmo intenderli come testimonianze del fatto che la nostra esistenza è un dono originario e gratuito. Siamo esseri dipendenti, sì, ma se siamo giustificati nell’assumere che la nostra origine, dalla quale dipendiamo, sia buona – se abbiamo ragioni per fidarci – allora possiamo superare ogni risentimento ed accettare il dono dell’esistenza con gratitudine.

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