Il Gran Cancelliere Vincenzo Paglia nella sede indiana del Jp2

“Dobbiamo fare di più, molto di più, per annunciare il Vangelo della famiglia; la riflessione teologica è ancora debole”.

Lo ha sottolineato l’arcivescovo Vincenzo Paglia, Gran Cancelliere dell’Istituto Jp2, aprendo il corso per esperti di pastorale familiare, organizzato dalla sezione indiana del Jp2 a Changanacherry in Kerala, giovedì 1 febbraio 2024.

Negli stessi giorni anche Vincenzo Rosito, direttore degli studi della sede centrale del Jp2, è in visita alla sezione indiana.

“La teologia – ha ribadito Paglia – a partire dal magistero di Papa Francesco e dai grandi cambiamenti dell’epoca presente, si trova ad affrontare una nuova sfida per parlare della famiglia in un modo adeguato e rinnovato. Purtroppo, la riflessione teologica sulla famiglia intesa come insieme di relazioni, è ancora debole. Molto si è riflettuto sull’unione marito/moglie, sulla dimensione dell’amore sponsale e numerosi sono gli studi sul matrimonio – inteso nella sua realizzazione di coppia – soprattutto sul versante giuridico-canonico, anche se nel Codice di diritto è praticamente assente il Diritto della famiglia. Ma ancor più rara è una vera e propria Teologia della famiglia, salvo qualche rarissima eccezione. È indispensabile e urgente una più approfondita teologia del matrimonio. Ed è quello che il Pontificio Istituto Teologico “Giovanni Paolo II” per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia si è proposto di promuovere. Il nuovo programma di studi mira a ripristinare con decisione il significato cristiano e umano dell’istituzione familiare, riconoscendo in essa il luogo effettivo della fecondità stessa del sacramento cristiano”.

“È un errore grave rimuovere la differenza tra l’uomo e la donna – ha detto ancora monsignor Paglia – Questa rimozione, quale che sia il progetto di vita di ciascuno, è una perdita per tutti. Non si tratta di negare, naturalmente, il fatto che l’interpretazione di questa differenza e delle sue figure sociali e culturali, rimanga assegnata alla nostra libertà e responsabilità. Ma i tratti fondamentali di questa differenza e dell’alleanza alla quale è in primo luogo destinata, devono essere apprezzati come un dono, non concepiti come un ostacolo”.

Il messaggio biblico è “chiaro: l’uomo e la donna vengono da Dio e sono indissolubilmente legati l’uno all’altra. Per ambedue è impossibile vivere senza l’altro. Secondo la narrazione biblica, l’alleato di Dio sono l’uomo e la donna insieme. Il termine del processo creativo è l’umanità: uomo e donna come custodi della creazione, intesa come casa comune”. La visita in India del Gran Cancelliere è proseguita l’indomani con la tappa a Bangalore, per partecipare alla plenaria della Conferenza episcopale e pronunciare un discorso su  intelligenza artificiale e problematiche che apre alla Chiesa e all’umanità.

“A partire dal magistero di Papa Francesco e dai grandi cambiamenti che segnano l’epoca attuale, la teologia si trova di fronte a una nuova sfida, quella di affrontare il tema della famiglia in modo adeguato e rinnovato”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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