Nuovi percorsi per la preparazione al sacramento del matrimonio
“L’annuncio cristiano che riguarda la famiglia è davvero una buona notizia”. Con queste parole si apre Amoris Laetitia.
A cinque anni dalla sua pubblicazione, l’Anno Famiglia Amoris laetitia ha voluto rimettere al centro la famiglia, invitare a riflettere sui temi dell’Esortazione apostolica e animare tutta la Chiesa nell’impegno gioioso di evangelizzazione per le famiglie e con le famiglie. Uno dei suoi frutti sono gli Itinerari catecumenali per la vita matrimoniale: una visione e una metodologia rinnovata della preparazione al sacramento del matrimonio offerto dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita ai pastori, agli sposi e a tutti coloro che lavorano nella pastorale familiare, con l’obiettivo di rispondere alla necessità di un “nuovo catecumenato” per gli sposi, che includa tutte le tappe del cammino sacramentale: i tempi della preparazione al matrimonio, della sua celebrazione e degli anni successivi, soprattutto quando gli sposi potrebbero attraversare delle crisi e dei momenti di scoraggiamento.
“L’invito – spiegano dal Dicastero – è di formare e accompagnare i giovani affinché possano non solo comprendere, ma anche sperimentare la presenza del Signore nella coppia e così, come dice papa Francesco, giungano a maturare la certezza che nel loro legame c’è la mano di Dio”.
“Con una preparazione troppo superficiale – scrive papa Francesco nella prefazione del documento – le coppie vanno incontro al rischio reale di celebrare un matrimonio nullo o con basi così deboli da “sfaldarsi” in poco tempo e non saper resistere nemmeno alle prime inevitabili crisi”. “C’è dunque anzitutto un dovere – aggiunge il Papa – di accompagnare con senso di responsabilità quanti manifestano l’intenzione di unirsi in matrimonio, affinché siano preservati dai traumi delle separazioni e non perdano mai fiducia nell’amore”.
“La Chiesa – continua Francesco – dedica alcuni anni alla preparazione dei candidati al sacerdozio o alla vita religiosa, ma poco tempo, solo alcune settimane, a coloro che si preparano al matrimonio. Come i sacerdoti e i consacrati, anche i coniugi sono figli della madre Chiesa, e una così grande differenza di trattamento non è giusta. Le coppie di sposi costituiscono la grande maggioranza dei fedeli, e spesso sono colonne portanti nelle parrocchie, nei gruppi di volontariato, nelle associazioni, nei movimenti. Sono veri e propri “custodi della vita”, non solo perché generano i figli, li educano e li accompagnano nella crescita, ma anche perché si prendono cura degli anziani in famiglia, si dedicano al servizio delle persone con disabilità e spesso a molte situazioni di povertà con cui vengono a contatto”.
Il documento presenta due importanti novità: prima di tutto uno sguardo che è rivolto al futuro della famiglia, con una preparazione molto remota alla vocazione matrimoniale. “Si tratta, infatti – spiegano dal Dicastero – di preparare il terreno iniziando a lavorare con i bambini, gli adolescenti e i giovani, piantando dei semi i cui frutti potranno vedersi negli anni a venire. Giovani che, altrimenti, probabilmente, non si sposerebbero mai. Questo perché la proposta non è semplicemente quella di rinnovare la preparazione immediata al matrimonio, ma di impostare una pastorale vocazionale che annunci ai bambini e agli adolescenti la vocazione al matrimonio, affinché siano accompagnati alla graduale scoperta di una chiamata alla vita familiare cristiana”.
In secondo luogo, viene sottolineata l’importanza del fatto che, accanto ai sacerdoti, ci siano delle coppie di sposi che accompagnano il catecumenato di coloro che chiedono il sacramento del matrimonio. “La loro esperienza di vita matrimoniale è decisiva perché possano esserci comprensione, accoglienza e gradualità in questo percorso che, in tante parti del mondo, tra l’altro, è oggi spesso rivolto a coppie che già convivono e che possono così sentirsi comprese da chi vive la loro esperienza già familiare”.
“La premura del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita – commenta il prefetto Kevin Farrell – è quella di trasmettere ai vescovi, agli operatori di pastorale familiare e ai formatori, l’invito del Santo Padre a ripensare seriamente la preparazione al matrimonio come un accompagnamento continuo prima e dopo il rito sacramentale”. “Una vicinanza competente e concreta – aggiunge il Cardinale – fatta di legami tra famiglie che si sostengono vicendevolmente”.
IL DICASTERO PER I LAICI, LA FAMIGLIA E LA VITA
ITINERARI CATECUMENALI PER LA VITA MATRIMONIALE – SCARICA IL DOCUMENTO INTEGRALE IN PDF