Modelli e pratiche dell’accompagnamento familiare

Modelli e pratiche dell’accompagnamento familiare: counseling, coaching, mentoring.

E’ il titolo del laboratorio tenuto da Pierdavide Guenzi che si propone di introdurre alle forme differenziate di “consulenza familiare” e alle loro possibilità operative, soprattutto in ambito pastorale. Tale attività è pensata in stretta connessione con i tempi di evoluzione del progetto familiare e i suoi particolari momenti critici, con riferimento al legame di coppia, alla relazione con le famiglie di provenienza, al rapporto genitori-figli e alle relazioni di fratria.

Accanto al consolidato profilo del professionista nel counseling, sono possibili altre figure che si pongono come care giver per camminare con la coppia coniugale e la famiglia (coaching) e supportare il raggiungimento di specifici obiettivi di crescita o gestione dei momenti critici. O, attraverso una metodologia che mette in gioco accanto alle capacità acquisite la propria esperienza personale, per formare in modo personalizzato la coppia e i componenti della famiglia a specifiche abilità necessarie nello sviluppo del ciclo familiare (mentoring).

Il laboratorio si avvale del contributo di esperti esterni e prevede una metodologia basata sull’interazione all’interno dei componenti del gruppo e con gli animatori anche attraverso l’utilizzo di prove intermedie.

Premessa

La scansione tematica ed operativa del laboratorio segue direttamente alcuni passaggi suggeriti dalla Amoris laetitia, alla luce della prospettiva più generale espressa in questi due testi di riferimento:

Amoris laetitia 204

«I professionisti, specialmente coloro che hanno esperienza di accompagnamento, aiutano a incarnare le proposte pastorali nelle situazioni reali e nelle preoccupazioni concrete delle famiglie».
«Tutto ciò in nessun modo sminuisce, bensì integra il valore fondamentale della direzione spirituale, delle inestimabili risorse spirituali della Chiesa e della Riconciliazione sacramentale».

Amoris laetitia 230

«Può essere utile affidare a coppie più adulte il compito di seguire coppie più recenti del proprio vicinato, per incontrarle, seguirle nei loro inizi e proporre loro un percorso di crescita. […] Oggi la pastorale familiare dev’essere essenzialmente missionaria, in uscita, in prossimità, piuttosto che ridursi ad essere una fabbrica di corsi ai quali pochi assistono».

Programma delle sessioni di lavoro

Le intuizioni di Amoris laetitia da sviluppare con una intelligente e competente pastorale di accompagnamento.

La consulenza familiare: forme e strumenti. Un primo approccio generale

Il counseling professionale

Il coaching. Camminare a fianco della famiglia e sostenere i suoi passaggi

Lo stile del care giver familiare. Focus specifico con esercizi laboratoriali III: il mentoring. Far evolvere le abilità necessarie nello sviluppo del ciclo familiare

Un incontro e un dialogo di qualità: il colloquio nella relazione di aiuto con la coppia e con la famiglia

Questioni specifiche I: «aiutare i giovani a scoprire il valore e la ricchezza del matrimonio» (AL 205) [per una realistica «“iniziazione al sacramento”» (AL 207) delle coppie; perché sappiano «riconoscere incompatibilità e rischi» (AL 209; cfr. 210)]

Questioni specifiche II: «Accompagnare gli sposi nei primi anni della vita matrimoniale per arricchire e approfondire la decisione consapevole e libera di appartenersi e di amarsi sino alla fine» in modo realistico (AL 217 e ss.). Il tempo della vita in famiglia come “tempo di qualità” (cfr. AL 224-225). «Perché quando non si sa che fare col tempo condiviso, uno o l’altro dei coniugi finirà col rifugiarsi nella tecnologia, inventerà altri impegni, cercherà altre braccia o scapperà da un’intimità scomoda» (AL 225)

La preparazione al matrimonio

La “crisi” nella vita di coppia: un’occasione e una sfida per crescere (AL 231)

«In situazioni difficili o critiche la maggioranza [delle coppie] non ricorre all’accompagnamento pastorale, perché non lo sente comprensivo, vicino, realistico, incarnato» (AL 234 cfr. 232-240)

Rafforzare la solidarietà intergenerazionale e individuare le trappole emotive (ma non solo): il legame tra coppia coniugale e famiglie di origine; il legame genitori e figli; il legame figli e nonni (cfr. AL 187-198)

La fratellanza e il legame di fratria come ambiente e risorsa educativa (cfr. AL cap. VII)

La programmazione pastorale

Creazione e gestione di “reti familiari” solidali (cfr. AL 196: «oltre il piccolo cerchio formato dai coniugi e dai loro figli, vi è la famiglia allargata che non può essere ignorata»).

Il laboratorio è di complessive 24 ore di lavoro in aula (12 settimane per due ore ciascuna).

Si svolge nel I semestre durante i lunedì di lezione (dal 4.10.21 al 17.10.22) dalle 16.40 alle 18.15 con modalità in presenza e in remoto (piattaforma Bb dell’Istituto).

Gli interventi degli esperti esterni potranno essere on-line sia in modalità sincrona (preferibile), sia, in caso di impossibilità altrimenti, a-sincrona.

Il responsabile curerà ogni tre settimane circa un webinar, collocato in altro giorno e ora rispetto alle lezioni, tra i partecipanti per favorire la condivisione degli approfondimenti svolti.

Non riuscendo a preventivare un tetto massimo di iscrizioni, il momento laboratoriale in classe può privilegiare l’analisi critica (condivisa) di esperienze. Specifici “esercizi di approfondimento e progettazione” saranno svolti dai corsisti in piccoli gruppi di lavoro e oggetto dei webinar successivamente calendarizzati.

La prova finale, valutata dal coordinatore, consiste nella produzione di un elaborato su un tema del laboratorio a scelta dello studente/della studentessa.

Al laboratorio collaboreranno i docenti Pier Davide Guenzi, Anna Bertoni, Donatella Bramanti, Giovanni Giulio Valtolina, Nicoletta Pavesi, Elisabetta Carrà, Rosa Rosnati, Giovanni Giulio ValtolinaMarisa Musaio.